A mio modesto parere, una dieta funziona a lungo termine solo quando la persona che si è decisa ad iniziare il percorso è disposta anche a plasmare la dieta su quelli che sono i propri gusti e le proprie giornate, portando tanti interrogativi al momento del controllo, i quali fanno nascere un confronto ATTIVO, necessario per acquisire autonomia e sicurezza.
Ora, prendiamo ad esempio pasta, pane, e friselle.
Esempio:
in dieta ho 80 grammi di pasta/farro/orzo/riso ecc ecc seguiti da ….. ecc ecc
Aggiungiamo un elemento di difficoltà: ci sono 52 gradi all’ombra, al pensiero di mettere su l’acqua mi viene male.
Aggiungiamo un altro elemento di difficoltà: sono già nervosa perché dovevo finire di lavorare a mezzogiorno e mezzo e invece mi hanno tenuto lunga una riunione e adesso sono le 13.30 e sono in ritardo con TUTTO e ho una fame assassina.
Possibili evoluzioni:
- Mi faccio prendere dall’ansia, apro il frigo, prendo pane e formaggio, non ho seguito la dieta quindi tanto vale non aver nessuno controllo sulla quantità di formaggio che mangio, sul pane che mangio, a sto punto quindi ci metto anche dell’affettato. Con il senno di poi mi dispiace non aver seguito la dieta, dovevo impegnarmi di più, dovevo essere più brava.
- Non mi faccio prendere dall’ansia, mi taglio giù dei pomodorini. So che la grammatura di pasta è identica alla grammatura di friselle. Lo so perchè le ho assaggiate in Puglia e mi sono piaciute molto, quindi al controllo con la nutrizionista ho chiesto se potevo utilizzarle anche nella dieta. Masticare qualcosa di croccante era proprio ciò di cui avevo bisogno con questo nervoso. Il mio pranzo è durato dieci minuti in corsa, però dai, mi ha anche soddisfatto e posso continuare a fare tutte le cose che devo fare!
Non è solo mancanza di tempo eh, mettiamoci anche il gusto!
Esempio personale: mio marito fa un pane buonissimo, e quando c’è, vado via di testa!
Capita che io sia a pranzo da sola e non abbia voglia di mettermi su l’acqua, quindi spesso mi faccio una bella insalata ricca e ci mangio insieme il pane (forte del fatto che è pane “vero” non un surrogato di pane confezionato), rigorosamente tostato come piace a me. Il pane a differenza della pasta o delle friselle è un lievitato, ma questo non significa che lo debba temere o considerare un nemico, se inserito con criterio nella mia alimentazione!
Cos’è che devo sapere? Pane, pasta, friselle… Sono tutte fonti di carboidrati complessi, che posso sicuramente usare come alternative se non ho nessuna problematica con questi tre elementi!
Quello a cui devo stare attento/a sono eventualmente le quantità!
Spesso durante le anamnesi alimentari le persone mi raccontano di non comprare più il pane perché se no “si esagera”. Sicuramente è uno spunto di riflessione interessante, che ci deve portare a capire che non è il pane in se il problema, ma il fatto che ne abuso!
Ecco qua una bella foto per ricordarvi che friselle e pasta hanno la stessa quantità di calorie, quindi 100 g friselle corrispondono a 100 g di pasta, il pane invece è meno calorico, quindi a parità di calorie la porzione avrà un peso leggermente maggiore.
80 g friselle = 80 g di pasta = 100 g pane.
(ricordatevi che è un indicazione standard, in quanto dipende anche dal tipo di pane che ha molte più variabili rispetto a friselle e pasta).